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Raduno della fellowship camperisti rotariani – Distretto 2060

Si parla molto di fellowship rotariane, anche nel nostro Distretto. Faticoso organizzarle, dubbio fino all’ultimo il successo di adesioni, rischi concreti di costi difficilmente recuperabili. Chi pensa a queste iniziative e chi vi partecipa lo fa con passione , grande spirito  rotariano e con la gioia di fare di  un proprio  hobby un’occasione per rivedere amici o per farne di nuovi, superando quel piccolo imbarazzo che l’incomprensione di alcuni per questo genere di iniziative  (considerato marginale e forse estraneo al Rotary) suscita. Ma basta frequentare un po’ i siti o la stampa rotariani per vedere quanto siano diffusi in molte nazioni e quanto peso ne dia il R.I.

Certo, di tutto questo non si  sono accorti la decina di equipaggi ( con i sempre presenti camperisti PDG Alberto Cristanelli, il “camperista veterano” Piero Zanette ed il perfetto coordinatore Alessandro Robino) che il 18 e 19 maggio scorsi hanno dato vita al raduno annuale distrettuale in Trentino dei soci (ed amici) che amano il “plain air” cioè il viaggiare con la propria casa-mobile liberi dai vincoli, che non siano la civile convivenza sulle strade e nei parcheggi, e che con il loro mezzo sono abituati ad infilarsi nei posti più interessanti , curiosi o belli, con discreta presenza e senza disturbare la natura se non con la sosta di quattro pneumatici.

Magnifico l’itinerario ( percorso con la fortuna del bel tempo) studiato con estrema cura e precisione dagli amici del Club Valsugana (ospite nella conviviale) e particolarmente da Alberto Prevost Rusca  attento capofila del “trenino” di equipaggi che , grazie a ci-bi, cellulari e radiotrasmittenti , non ha mai perso il contatto.

S.Michele all’Adige, Val di Non, Thun, Val di Cembra, Levico, Altipiano di Lavarone e Luserna. Un fitto intreccio di strade tra vigneti splendidi e meleti famosi, tra luoghi e monumenti storici, tra valli e monti dove nel 14’-18’ tanti giovani italiani ed austriaci persero la loro vita.

Il Castello di Thun, nobile ed antichissima famiglia di conti trentini, ha invitato dall’alto della sua collocazione in val di Non ad una bella passeggiata tra gli alberi  di mele “a salire” per raggiungere il maniero (fusione di Medio Evo e Rinascimento) e girarsi per vedere un panorama mozzafiato .

Ma a S.Michele all’Adige forse c’è stata  la sorpresa più interessante. Al Museo degli usi e costumi trentini ( tappa di questa rete europea di preziosi siti testimoni del nostro passato anche recente ma che ci pare già lontano che sono i musei “arti e mestieri”) dove tra agricoltura, pastorizia, industria molitoria e vinicola s’è potuto rivisitare con commozione cose , attrezzi, oggetti dei nostri nonni e forse ancora della nostra infanzia.

Conclusione domenica al Forte Belvedere, inespugnato caposaldo austriaco della catena di fortificazioni della Grande Guerra dotate di grosse artiglierie che , costruita magistralmente nel 1912-14 dal top dell’ingegneria militare dell’epoca, è oggi importante museo militare .

La componente convivile  non è mancata con grande soddisfazione dei partecipanti deliziati dalla cucina e dai vini trentini, secondi a nessuno. E la presenza del coordinatore Distrettuale  PDG Giampaolo Ferrari con signora alla riunione con il Club  Valsugana a nome del Distretto ha suggellato l’incontro.

Grazie a tutti gli amici presenti al raduno, agli organizzatori Alberto e Vittorio ed un arrivederci, con l’invito ad unirsi alla prossima “carovana” anche agli altri camperisti rotariani che, per motivi diversi, quest’anno non vi hanno potuto partecipare.

Al prossimo anno !

Pierantonio Taccheo