Giovedì 6 febbraio, Roberto Collini, già direttore della Rai regionale, e incoming President del Rotary di Gorizia, ha tenuto una conferenza sulla storia e sui contenuti della radio regionale.
Radio Trieste nasce nel 1931. Sotto l’occupazione tedesca (1943-1945) trasmette come Radio Litorale Adriatico che irradia trasmissioni in tedesco, italiano e sloveno. Con l’arrivo delle truppe jugoslave, il 5 maggio 1945, nasce Radio Trieste Libera – Radio svobodni Trst. In giugno la stazione passa sotto il controllo del governo militare alleato. Dopo un anno di irradiazione dei programmi sloveni e italiani sulla stessa frequenza, la trasmittente slovena trova una sua collocazione e viene denominata Radio Trst.
Il palinsesto comprende, oltre alle trasmissioni sulla realtà locale, anche trasmissioni slovene, italiane e croate della BBC, NBC e B4.
Nel 1954 la città torna italiana, mentre Radio Trieste diventa formalmente la sede RAI regionale del Friuli-Venezia Giulia il 1º luglio 1955. Nel 1964 s’inaugura una modernissima sede alla presenza dell’allora primo ministro Aldo Moro.
Nel corso del suo intervento, Collini ha ricordato che nel 1994 alcuni inviati della sede regionale vennero uccisi a Mostar da una granata mentre stanno realizzando uno speciale per il TG1 sui bambini vittime della guerra nell’ex Yugoslavia. Sono Marco Luchetta (giornalista), Saša Ota (telecineoperatore) e Dario D’Angelo (specializzato di ripresa). Nello stesso anno, perdono la vita, nell’agguato a Mogadiscio, Ilaria Alpi ed il cineoperatore Miran Hrovatin.
La programmazione televisiva in sloveno è iniziata nel 1995, aggiungendosi alla storica stazione radiofonica.
Più che un dibattito, al termine della conferenza ne è seguita una piacevole conversazione sui pregi della radio rispetto alla televisione e si è andati con la memoria a quando la parola doveva sostituire l’immagine. Una poesia che oggi, praticamente non esiste più.