Che il PDG Renato Duca fosse preparato, bravo oratore, rotariano di riferimento assoluto per tutti, di una disponibilità eccezionale lo sapevamo da tempo.
Ma giovedì 24 gennaio nel Caminetto dal titolo“ Le azioni del Rotary e del Distretto 2060 per acqua e salute ” ha saputo dimostrare qualità di apparente improvvisazione (cause tecniche: proiettore non c’è e la sua conferenza era con oltre 100 immagini!) in realtà di grandissima capacità di dominare la materia. Che , senza appunti e powerpoint , e pur su materia vasta e difficile ha interessato molto i presenti raccontando con calma e chiarezza e conquistando l’uditorio sapendolo portare su temi anche settorialmente noti ma che così presentati, in modo organico e coordinato , hanno impressionato tutti e molto stimolato i soci.Il Rotary International da quasi sempre ha tra le priorità gli aiuti ai paesi ed alle popolazioni poveri d’acqua o con insufficienti sistemi irrigui e di potabilizzazione : con service diretti dei Club ma soprattutto con Matching Grant ( cip di alcuni clubs vicini, controcip del Distretto, raddoppio totale della R.F.) hanno saputo intervenire in modo significativo quasi ovunque nel mondo.
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Anche il nostro Club è stato partecipante, promotore, progettista ed esecutore ( assieme ad altri Clubs limitrofi) di alcuni significativi progetti a favore di Africa ed Asia per migliorare locali situazioni fortemente deficitarie.
In Kenya abbiamo promosso il “Iriamurai school and water project” nella Diocesi di EMBU sviluppando la progettazione e coordinando l’esecuzione di semplici sistemi di captazione d’acqua , accumulata in serbatoi e distribuita ai fondi irrigui di piccoli lotti di terreno coltivato da circa 100 famiglie. Con tale progetto si è contribuito alla sussistenza della popolazione ed a piccoli guadagni utili anche per mantenere la scuola della missione locale. Sempre in Kenya un altro service pluriClub con un Matching Grant della R.F. ci ha visto collaborare per uno sbarramento e raccolta d’acque piovane con serbatoi di deposito a servizio di fontanili utili alle risorse idriche per le popolazioni dell’ Mbeere District .
Qualche anno prima avevamo collaborato per un vasto progetto nello Zimbabwe con altri Club ed uno locale, detto “Water for food” per captare l’acqua del fiume a molti chilometri dai villaggi che la usavano con lunghissimo percorso ( da parte delle donne, rigorosamente) , poi imbrigliata in bacini di terra con filtraggio e rete di adduzione e prelievo d’acqua potabile e per l’ irrigazione , con implementazione della produzione agricola legata ai bisogni dell’Ospedale di Zimbawe.
Recentemente poi con il Club di Gorizia è stato realizzato un service per MAITRI in India a favore dell’ospedale locale (già lebbrosario) con rinnovo dei sistemi di continuità elettrica per le pompe dell’acque potabile e decalcificatore della durissima acque , fonte di malattie per i locali.
Purtroppo se con azioni locali si può provvedere a puntuali miglioramenti della scarsa risorsa idrica e della potabilizzazione dell’acqua con grossi vantaggi per la salute delle popolazioni, il bene “acqua” è soggetto a gravissime speculazioni e conflitti di nazioni confinanti. Si tratta dell’egoistico uso dell’acqua dei grandi fiumi che passano per più stati per cui quello a monte spesso interviene per sfruttarne ad uso irriguo o energetico le portate sottraendo la risorsa ai paesi a valle. Dal Sud-America alla Cina questo problema internazionale affligge villaggi e territori agricoli indifesi. Ma la “privatizzazione” dell’acqua colpisce anche noi: le concessioni sull’acqua del sottosuolo alle multinazionali dell’acqua minerale che le Regioni , anche in Italia fanno , alle volte hanno spesso drammatiche conseguenze sui paesi già serviti dalle fonti ora compromesse da scopi industriali. A ciò si aggiungono le enorme difficoltà del controllo sull’inquinamento delle acque e loro uso che spesso pur ben note non si riesce ad eliminare con compromissione del ciclo dell’acqua.
Sempre interessantissima è stata la seconda parte della conferenza di Renato dedicata a casa nostra, l’Isontino. Con l’autorevolezza dello studioso come pochi ha esposto notizie e fatti a molti non conosciuti (soprattutto nella loro interezza) sulla regimentazione screditata dell’Isonzo , sul suo inquinamento da mercurio proveniente dalle miniere slovene di Idria, sull’inquinamento ancora derivante dall’imbrigliamento ottocentesco della cloaca goriziana, sulle perdite d’acquedotti d’acqua potabile , sulla situazione igienica per nulla tranquillizzante dei canali di Monfalcone. Ne risentono i costi dell’acque civile ed industriale, la salute pubblica e l’ambiente.
E così ha concluso : “ l’acqua è una risorsa vitale per l’Umanità, che va assolutamente preservata per le generazioni future. Una cooperazione internazionale per la sua tutela è possibile e praticabile. Ma va anche difeso il principio della sua condivisione equa e razionale, per cui la privatizzazione e la mercificazione non sono certo la soluzione” .
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Dibattito con molte pertinenti domande che hanno dimostrato come le professionalità presenti nel Club sul tema gli permetterebbero certamente di rotarianamante contribuire alla conoscenza pubblica di temi così importanti.
La presenza graditissima come ospiti del Club degli incoming Presidente Bruno Pinat e VicePresidente Giovanni Pamich del Club di Gorizia ha contribuito alla gioiosità della serata. In cui con gesto apprezzatissimo da tutti a nome del Club e di Alide , Renato Duca ha pubblicamente ringraziato Francesco per il discreto, efficiente ed apprezzato lavoro di Prefetto. Un sigillo rotariano per il suo Studio è stato il segno tangibile per un amico impegnato a servire il Club.