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Interclub con RC Carpi e progetto “La Lucciola”

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Foto di famiglia prima della partenza

Numerosi come sempre gli amici del Club gemellato di Carpi hanno incontrato il nostro Club che li ha ospitati nei giorni del 1 e 2 maggio. Giorni intensi con visite culturali, naturalistiche e religiose di rilievo . Filo conduttore non potevano che essere i luoghi della prima guerra mondiale sul carso occidentale goriziano-triestino.A San Daniele del Carso (Stanjel) in Slovenia hanno potuto apprezzare un piccolo ed antico borgo di origine medioevale e marcato da due personaggi molto importanti nell’arte. L’architetto Max Fabiani che lì visse e studiò prima di andare a Lubjana e poi Vienna e ritornarvi dopo la prima guerra anche per fare il podestà del paese, morendo poi a Gorizia e l’artista Lojze Spacal di fama internazionale nato sul carso Sloveno e morto a Trieste. Fabiani , architetto ed urbanista fu legato alla c.d. scuola di Vienna della Secessione di Otto Wagner costruendo nella sua lunga vita molti edifici e palazzi in Austria, Italia e Slovenia. Ma a S. Daniele del Carso realizzò per la famiglia del cognato Ferrari un giardino dove tuttora un secolare gelso attira l’attenzione. E che dà il titolo al romanzo “Il Gelso dei Fabiani: un secolo di pace sul Carso” il cui autore è Renato Ferrari, lontano parente della mamma dei Max. I visitatori hanno cos’ potuto rivivere quella tranquille quiete delle case, del pozzo, della panca, del gelso e dell’aria pura del giardino descritti nel libro. A Lojze Spacal invece è dedicato proprio uno studio-casa museo nel castello di S.Daniele del Carso, per onorare un artista dalla vita tormentata ma dalla profonda espressività della sua terra cui fu sempre legatissimo. Figlio di un tagliapietre (che lasciò una memoria indelebile nella sua tecnica rappresentativa) subì più volte il confino per ragioni politiche, studiò nelle principali accademie italiane, espose e lavorò per mostre prestigiose in Italia e Slovenia. Eccelse nella tecnica della grafica sempre più astratta ma sempre volta a descrivere il suo carso. La “poetica dell’essenzialità” fu definita la sua vocazione artistica. Coerente poi la fine della giornata, magistralmente ideata e condotta da Roberto, con la conviviale tra i due Club condotta dal prefetto Carlo e svoltasi a Jamiano sulla strada c.d. del vallone per Gorizia, punto esatto di terribili e sanguinosi combattimenti nella prima guerra. Importante nella serata la formale conclusione di un nostro service a supporto di una bella iniziativa rotariana del Club di Carpi (già nota nell’incontro dell’anno scorso ma ora terminata ). Ne ha dato conto il Presidente Giambattista Paltrinieri spiegando come il 25 aprile scorso assieme all’altro club promotore, il RC. di Paddington(Londra) , si è ufficialmente inaugurato a Solara di Bomporto una sala polivalente, destinata alla produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena e alla formazione dei giovani assistiti dalla onlus “La Lucciola” di Stuffìone di Ravarino, la cui realizzazione è stata finanziata dal Rotary. E’ bene sapere che Il Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia “La Lucciola” – progetto ideato ed avviato dal past president del Rotary Club Carpi, Giampiero Lugli – è una struttura di riabilitazione che accoglie bambini e ragazzi nella fascia di età 3-18 anni con disabilità fisiche e mentali multiple. Il Centro vanta un’esperienza trentennale e opera secondo una modalità innovativa. Al Centro, i bambini vengono curati mentre operano in gruppo su compiti per loro significativi e interessanti: cucinare, curare l’orto, pulire la casa, riparare e costruire ciò che serve alla casa, allevare animali, studiare, fare musica, lavorare il feltro e gestire l’acetaia. Fra le numerose attività produttive gestite col concorso degli ospiti del centro spicca proprio l’acetaia in cui si produce il famoso aceto balsamico tradizionale di Modena. Il sisma del 20 e 29 maggio 2012 ha gravemente compromesso tutte le strutture del Centro La Lucciola, compreso quello che ospita la preziosa acetaia del balsamico tradizionale. Con la ristrutturazione del primo piano della Lanterna di Diogene, struttura parallela a La Lucciola, dove confluiscono i minori disabili al compimento del diciottesimo anno, è stato allestito un laboratorio che permetterà di-riprendere in condizioni ottimali la produzione dell’aceto oltre all’addestramento dei giovani nei diversi compiti operativi». Insieme ai due Club promotori (Carpi e Paddington), hanno contribuito al finanziamento del service quattro Rotary Club europei e dieci italiani e più precisamente: Bologna-Valle del Savena, Bologna-Valle del Rubicone, Imola, Modena, Modena Muratori, Vignola, Castelvetro-Terra dei Rangoni, Grado-Monfalcone, Mirandola, Sassuolo; il contributo dei club è stato poi integrato da risorse fornite dalla Rotary Foundation oltre che da due distretti rotariani. Complessivamente le risorse impegnate sono ammontate a circa 130 mila euro. Dal carso alla laguna è stato il tema del giorno dopo. La laguna occidentale di Grado alle cui estremità sulle barene alla foce dell’Isonzo erano collocate le batterie italiane che negli anni 1915-17 batterono (inutilmente) le alture di Monfalcone. L’escursione in laguna, puntualmente organizzata da Salvatore, aveva però una meta religiosa importante : l’Isola e la Basilica di Barbana. Antico Santuario Mariano dedicato alla Madonna di Barbana è collocato nell’isoletta abitata in modo stabile da una comunità di frati minori francescani. Chiesa e cappella dell’apparizione sono recenti ma antichissima è al devozione che si esprime ogni anno nella prima domenica di luglio con il pellegrinaggio più noto il cosiddetto “Perdòn di Barbana”, processione dei gradesi fatta in barche addobbate a festa, ex-voto dei lagunari per la peste del 1237. Conclusione dell’incontro con specialità lagunari, sosta nel piccolo bosco dell’isola tra le essenze di bagolari, pini marittimi, magnolie, cipressi ed olmi. Ed arrivederci caloroso.

Piero Taccheo