Di sommergibili si è parlato nel felice incontro col Club del STV Vittorio Monteverdi il 2 febbraio. Imbarcato come ufficiale (è del corpo di Stato Maggiore quindi destinato al comando) sul Longobardo dopo i brillanti e severissimi studi d’Accademia Navale, Vittorio ha esposto con esemplare chiarezza il suo corso di formazione professionale e militare e con semplicità ha fatto toccare da vicino ai soci il significato di essere militare di marina e sommergibilista in particolare.
I suoi ricordi dei tre anni di Accademia a Livorno sono stati freschi e vivaci senza nascondere gioie e dolori di una formazione così dura.
La crociera sulla Vespucci dev’essere stata esaltante come le tante brevi ma intense esperienze di formazione nelle varie specialità di marina che concorrono a temprare il carattere degli ufficiali e completare la loro conoscenza.
Poi finalmente a Taranto avendo scelto la specialità SGM per l’imbarco sul Longobardo, classe Sauro costruito a Monfalcone e consegnato nel 1993 , 1.500 tn lungo oltre 60 m. ed un equipaggio di 50 uomini.
Per una decina d’anni sarà destinato all’attività operativa subacquea nel Mediterraneo dove opera la flotta italiana con 8 sommergibili in tutto. Fatta di pattugliamento, avvistamenti, interventi a sicurezza/controllo dei naviganti ( comprese quelli eventuali per i migranti), esercitazioni ed addestramento. In tal senso c’è anche l’addestramento “a fuoco” cioè il lancio di siluri contro una nave da guerra di superficie ( …..italiana) con mezzi filoguidati e controllati allo scopo di verificare come il ……….nemico attua le contromisure per evitare l’attacco. Sempre allerta dunque e dormendo poco la vita a bordo è per pochi. Ma lui è uno di quelli.
Tra le tante domande alla più insidiosa e cioè quella di ……possibili incontri con sommergibili di altre nazioni ha diplomaticamente risposto che è possibile !
Felicità e commozione di Giuseppe e Serena. Hanno un figlio in gamba.