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Il Porto di Monfalcone e il sistema dell’Alto Adriatico

filippo-rotaract3-e1375444824415 2Per il nostro Club si tratta di un tema di estrema importanza territoriale, come la Fincantieri dal punto di vista industriale. Ecco perché con frequenza viene trattato, aggiornando i soci sulle questioni in evoluzione o quelle critiche interessanti per la realtà monfalconese. Già nel maggio 2013 il prof. Brambati ed il prof. Borruso avevano relazionato rispettivamente sulle questioni tecniche per il progetto di scavo del canale d’entrata al Porto per navi fino 200 metri, della relativa nuova banchina di 1.400 m. e della sistemazione a terra, nelle colmate e nella nuova banchina, di oltre 8 mil di mc di sedimenti marini e sul travagliato progetto d’investimento dell’UNICREDIT Logistics – Maersk sul superporto Trieste-Monfalcone. Al caminetto del l’11 aprile il nostro socio Sergio Signore ( Direttore dell’Agenzia del Porto, organo della CCIAA di Gorizia) intervenuto essendo il Presidente del Porto Paolo Maschio ammalato, ha approfondito ed aggiornato il tema.

Da una disamina del traffico mondiale che vede l’Europa inserita in un flusso prevalentemente asiatico (8,8%del totale mondiale ) superiore a quello con l’America (4.8 %) e seguito poi dai paesi CIS (Russia con 3,6%) ed Africa (2,3%) , Signore è passato ad esporre le tipologie di merci trasportate (rinfuse liquide e solide, containers, passeggeri e Ro-Ro &cargo) e in che misura esse arrivino nei porti nord europei dove svetta l’olandese Rotterdam con 441 Mil ton. complessive e quasi 12 Mil di TEU. Invece per passeggeri con 700.000 persone s’impone su tutti Zeebrugge in Belgio. Guardando invece i paesi e porti adriatici (NAPA) a fronte di valori complessivi di 126 Mil. ton e 1.7 Mil TEU, per i passeggeri l’Adriatico si distingue per ben quasi 2.300.000 di passeggeri, di cui quasi il 90% su Venezia. Il complesso portuale Monfalcone-Trieste capta il 25% circa del totale merci adriatiche e solo il 5% per i passeggeri. Interessanti sono le nuove opportunità nei mercati del corridoio Adriatico-Baltico (rotta Sud– Nord) e l’ intensificazione della nostra posizione nel corridoio Mediterraneo (rotta Est– Ovest). Capofila Venezia è allo studio un Distretto portuale logistico del Nord Adriatico che estende l’analisi di rete (strade, ferrovie e vie d’acque) da Budapest e Graz fino ai golfi di Trieste e Venezia e collegato nell’entroterra padano alla direzione Nord via Trento Bolzano. Alto Adriatico dunque con Venezia, Trieste, Monfalcone, Fiume e Capodistria: dove con diversi stati d’avanzamento sono in corso profonde riqualificazioni dei porti e delle loro attrezzature nonché collegamenti stradali e ferroviari. Quanto alla differente situazione dei diversi porti, Signore s’è soffermato sia sulle attrezzature e potenzialità esistenti e previste, sia sulla tipologia dei traffici. Ha ricordato le note potenzialità dell’area monfalconese e quindi del suo porto a livello di facilità di connessione terrestri alle reti autostradali , ferroviarie ed aereoportuali che , per la posizione geografica, lo caratterizza in senso internazionale. Sono questi i punti di forza del Porto che punta con i suoi programmi allo sviluppo delle connessioni ferroviarie ed al traffico containers dipendenti a medio termine dalla nuova banchina, dal potenziamento del terminal containers e dalla razionalizzazione dei collegamenti. Con le domande dei soci si sono affrontate poi le questioni dei finanziamenti necessari, del ruolo della politica locale nella gestione dei porti e della attualità dell’attuale organizzazione anche burocratica delle autorità portuali che da tempo necessita di revisione ed ottimizzazione. Corollario della serata è stato l’intervento di Elena Gianello che ha ringraziato il Club per il contributo dato alla Onlus “Calicanto” di cui è Presidente e che organizza ogni anno anche a Monfalcone la giornata di festa degli studenti sullo “Sport integrato” . Contributo che è andato per fornire a decine e decine di ragazzi le magliette ricordo della giornata , di cui il Club ne ha avuto una in anteprima.