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Il nudo nella tradizione e nelle nuove forme dell’arte contemporanea

Ospite l’artista Paolo Cervi Kervischer serata in trasferta “triestina”del Club il 6 settembre, dedicata alla storia dell’arte ed ad un suo tema preferito : il corpo umano nudo.
Con pacatezza, rigore e grande preparazione Kervischer ha esposto una carrellata significativa su come nei secoli l’uomo e per esso i pittori e scultori abbiano rappresentato costantemente l’immagine del corpo maschile e femminile nella sua essenza fisica veicolo di quella interiore, espressiva, intima od estroversa, sublime o terrena, giovanile o meno, lontana o sanguigna.
Dalla purezza greco e romana delle forme e loro nobiltà alle rivoluzionarie veneri tizianesche che escono dai fondali mitologici per entrare nella quotidianità . Dalla sensualità apparentemente lieve e nascosta del seicento con le Lede ed il cigno ed i S.Sebastiano e la abbondanza delle forme delle donne nei quadri religiosi e laici a quella molto più maliziosa del settecento con François Boucher, le cui rappresentazioni di ragazze nude paiono veramente possibili nella stanza accanto. Goya con la Maya Desnuda mostra la nudità non mimetizzata dichiarando che si tratta di una donna e non di una dea incarnata ed introduce l’ottocento . Che Manet con il provocatorio sguardo verso di noi della Olympia fissa definitivamente come il secolo della lotta al bigottismo e conservatorismo. Da li con i nudi dell’impressionismo e con il realismo dell’Origine del Mondo di Courbet ormai la linea è segnata. Il corpo è finalmente semplicemente corpo: essenza di vita e ricettacolo dei sensi. Come ha detto il relatore poi i pittori moderni e contemporanei su questa strada hanno trovato ognuno un “segno” di svolta. Per Kervischer fu Schiele il pittore espressionista “parallelo” di Klimt e testimone delle finis Austriae, irresistibile nel rappresentare la figura umana all’estremo della sua (di Schiele innanzitutto) contorta sessualità. Da tanta violenza ma anche da tanto forte messaggio il pittore triestino ha dedotto una rappresentazione del nudo sfumata in liquidi segni del colore, delineato nel gesto e posizione non nel dettaglio lasciato allo spettatore. Nel novecento, secolo cosi’ abbandonato a sè stesso nella sua seconda metà e nella sua appendice di oggi, la pittura e l’arte visiva è esplosa, per quanto riguarda il nudo, in ogni dove, in ogni versione, in ogni variazione dell’erotismo, della sessualità, della pornografia. Siamo quindi in difficoltà rispetto un tempo (prima di …..Schiele) per capire, perché privi della pulsione dell’artista e dei riferimenti terzi dei secoli passati . Oggi proviamo un imbarazzo che oggettivamente dovremmo provare anche davanti al Davide : ma che invece milioni di adolescenti studiano sui libri come positivo esempio di umana rappresentazione. E non basta replicare che Michelangelo è Michelangelo e che Rodin è Rodin. Lo sguardo delle donne di Modigliani così pieno di richiami non è di un “minore”. L’arte è lo specchio del suo tempo ; sta a noi migliorarlo se va fatto. Paolo Cervi Kervischer , allievo di Nino Perizi, artista internazionale, docente con proprio laboratorio di pittura , visiting professor di storia dell’Arte presso l’Università di Banja Luka, sassofonista, presente con mostre e performance nei luoghi d’arte di molti paesi ha intrattenuto il Club con dovizia di immagini suscitando grande interesse, testimoniato dal Presidente che si è complimentato a lungo con lui.