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Il “Forum per la Pace” al Castello di Duino: la Pace attraverso la Scienza

Castello-di-Duino
Il Castello di Duino, sede del Convegno

Con un’intensissima tre giorni alcuni Club della nostra Regione hanno sviluppato un FORUM ,coordinato dal Distretto ,su un tema rotariano per eccellenza : quello della PACE.    Aquileia-Cervignano-Palmanova  che ha trattato il tema “attraverso la poesia”il 21 marzo a Cervignano.   Cividale del Friuli-Gemona Friuli collinare che ha trattato il tema “attraverso gli occhi dei ragazzi” il 212marzo a Cividale del Friuli. Il nostro Club di Monfalcone –Grado “attraverso la Scienza”.

Organizzato presso il Castello di Duino sabato 23.03.2013 e presieduto dal Governatore Distrettuale Alessandro Perolo , la parte del Forum dedicata alla Pace e la Scienza ha voluto testimoniare come la trasversalità ed internazionalità tipiche della scienza , dello studio, dello scambio di opinioni e lavoro senza confini e barriere sia un ottimo veicolo per tentare di superare le tensioni e le differenze che contribuiscono  così spesso a creare situazioni di guerra e crisi sociale e che minano la pace tra i popoli.

Nella prima parte del Convegno tre oratori che hanno dedicato la loro vita alla ricerca scientifica ed all’insegnamento e quindi al rapporto con i giovani. Il prof. Guido Barbiellini Amidei dell’Università di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia , già altre volte gradito ospite del nostro Club, ha esemplificato l’assunto con tre esempi di Istituzioni di varia dimensione e vocazione ma tutte riconosciute come occasioni  per gli scienziati giovani o già affermati di incontro costante e lavoro comune così gratificante e motivante da – per se stesso – portarli a considerarsi tutti membri di una stessa comunità.

Il CERN di Ginevra innanzitutto, prestigiosa organizzazione europea via via espansa sia come quantità di nazioni partecipanti  sia come dimensioni e caratteristiche delle sofisticate ed innovative macchine per accelerare particelle (l’ultima di 21 km. di diametro!) ai fini della ricerca e sperimentazione sulla materia sempre più piccola e sconosciuta . Per dare concretezza alle ricerche teoriche dei fisici : con successi crescenti  fino al recente clamoroso esperimento di conferma dell’esistenza del “bosone di Higgs” (teorizzato nel 1964) detto familiarmente ………di Dio.

Di assoluta  internazionalità e particolarmente rivolto ai giovani fisici  laureati dell’Africa e dell’Asia è l’ICTP cioè l’International  Centre for Theoretical Physic di Trieste. Collocato a Miramare e dipendente dall’Agenzia Atomica di Vienna (IAEA) con i contributi dell’UNESCO e soprattutto dello Stato Italiano il Centro dal 1964 sviluppa sia formazione con master internazionali sia ricerca teorica nei campi della  fisica . Promotore e grande guida del Centro è stato il premio Nobel pakistano Abdul Salam che ha dato  un impulso ed indirizzo così forti alla Istituzione che oggi circa 7.000 all’anno tra studenti laureati e professori partecipano alle sue iniziative con un’enorme rotazione ed un successo ed una qualità riconosciute in tutto il mondo. Passando sotto le gallerie di Miramare è impossibile non notare la multi etnia degli studenti che passano per andarci. Un altro posto dove inconsciamente si coltiva lo spirito della pace tra la gente.

Terzo luogo di recente interesse per questi “incubatori “ di giovani scienziati citato dal prof. Barbiellini Amidei è stato la Giordania dove si sta compiendo un’opera molto interessante di difficile cooperazione tra paesi del Medio Oriente per realizzare un acceleratore di particelle con annessa istituzione di ricerca destinata a portare fuori dai privilegiati luoghi occidentali o dell’oriente avanzato il fecondo campo degli studi e scambi tra scienziati . Opera all’avanguardia proprio della politica scientifica, aiutata dal personale del CERN di Ginevra ed utilizzante per la costruzione parti ” riciclate” di una macchina tedesca in fase di smantellamento a Berlino (per essere sostituita lì da una più grande) tra l’entusiasmo della comunità scientifica internazionale. Perché, come ha concluso l’oratore, la chiave per cui chi opera nella ricerca può essere considerato inevitabilmente al di sopra di divisioni e incomprensioni e quindi portatore di pace è che …………….le tabelline non sono nazionali : 3 x 3 fa 9 dovunque !

Il Prof. Michael Breitenbach austriaco dell’ Università di Salisburgo docente di   Biologia Molecolare e Genetica pur operando in un campo della scienza così diverso non è giunto a conclusioni difformi, cioè che per se stessi gli studi scientifici essendo globali non possono che portare a scambi tra persone che dialogano e tendono  a capirsi . Quindi pacifiche.  A dimostrazione ha portato la storia della Pugwash Conferences on Science  and World Affairs nata in Canada per far incontrare scienziati di tutto il mondo al di fuori di Enti ed Istituzioni governative. Einstein e Russel ne furono promotori nel 1955. Il Premio Nobel per la Pace arrivò nel 1995. Tutt’ora in modo itinerante fa colloquiare studiosi e scienziati di tutti i campi con lo scopo principale di  sviluppare  la compatibilità dello sviluppo scientifico con l’equilibrio geopolitico e pacifico internazionale e per favorire un dialogo tra scienziati di diversa ispirazione e provenienza al fine di contribuire al disarmo. Con il tempo la partecipazione si è allargata a esperti di relazioni internazionali e di questioni strategiche, responsabili di governo e intellettuali di ogni settore disciplinare.  Che la strada non sia facile lo dimostra un episodio poco conosciuto che il prof. Breitenbach ha citato. Proprio negli anni della guerra fredda nella difficoltà di convincere i governanti del mondo a valutare l’impatto di una guerra atomica nei confronti dello sviluppo della civiltà umana, uno studioso occidentale fece trapelare coscientemente ma ai puri fini pacifici importanti informazioni sulle questioni atomiche al blocco sovietico non perché coinvolto in operazioni di spionaggio e quindi non per danaro  ma per il suo preciso convincimento che “parificare” le informazioni scientifiche tra i gruppi più avanzati permetteva di equilibrare i due blocchi contrapposti abbassando il pericolo di prevalenza dell’uno  sull’altro e quindi la spinta  ad una eventuale guerra di conquista.   Pericolosa ma affascinante tesi che però non è altro che l’estrema applicazione della cooperazione pacifica internazionale nel campo scientifico.

Dei parchi tecnologici cioè  di quei luoghi dove si insediano , con facilitazioni logistiche offerte alle Imprese  grazie  ai  contributi delle Regioni,  società di solito private che avviano  programmi di ricerca applicata avanzata, ha parlato il prof. Domenico Romeo di Trieste. Già Presidente per anni dell’Area Science Park di Padriciano a Trieste e Rettore della locale Università, ha illustrato nel dettaglio questa aggregazione di interessanti iniziative così svariate e sinergiche nel campo delle:

Scienze della vita  
Fisica, materiali e nanotecnologie
Informatica, elettronica, telecomunicazioni
Energia e ambiente
Servizi qualificati

Si tratta di circa  90 entità di varia grandezza con oltre  2400 ricercatori di molte nazionalità diverse collocati n ella Area Science Park, sorta negli anni ’80 ,a  Padriciano sul Carso triestino, strutturata come ente di servizio multifunzionale  per insediamenti di società di ricerca applicata ai fini del trasferimento tecnologico delle invenzioni frutto del lavoro degli insediati .Essa si coniuga con l’altra area , vicina pochi chilometri a Basovizza , occupata dalla Macchina di luce di Sincrotrone  di terza generazione “Elettra”. Si tratta di un laboratorio multidisciplinare internazionale , specializzato nell’applicazione della radiazione di sincrotrone e dei laser ad elettroni liberi nella scienza dei materiali.

Questo  acceleratore di particelle è a disposizione di terzi dal 1993 per esperimenti sui materiali : un “anello” dunque calibrato sulle esigenza dell’industria per il trasferimento tecnologico e la valorizzazione della ricerca. La somma di un Ente Nazionale  di Ricerca e di un Acceleratore di particella per esperimenti industriali forma  un  Parco Scientifico e Tecnologico che ha consolidato la figura , ormai vastamente conosciuta in Europa e nel mondo, del sistema AREA SCIENCE PARK.

Ma il prof. Romeo ci ha tenuto ad inserire questa operosa realtà dell’Area di Ricerca Triestina nell’ambito della vocazione di Trieste alla collaborazione con l’Europa Centro-orientale nella formazione superiore,  nella ricerca scientifica, nello sviluppo tecnologico . Ripreso il ruolo mondiale ed insostituibile dell’ICTP di Miramare per la didattica avanzata della fisica teorica rivolta ai paesi africani ed asiatici, ha ricordato le numerose altre istituzioni superiori di studio e ricerca che attirano molti giovani stranieri facendoli studiare, vivere, crescere culturalmente insieme : l’ ICGEB collocato nell’Area di Ricerca dedicato alla ricerca nelle biotecnologie; la SISSA di Trieste,un’Università di secondo livello per pHD e Master internazionali e studi avanzati con la formula della massima integrazione di temi (neuroscienze,fisica, matematica,scienze naturali ed umanistiche,trasferimento delle iniziative tecnologiche) ; l’Osservatorio Astronomico ; il Laboratorio di Biologia marina ; il TWAS cioè l’Accademia delle Scienze per i Paesi in via di  sviluppo ; l’OGS cioè l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale.

Ed infine la stessa Università di Trieste fortemente portata ad accogliere studenti stranieri , che negli anni sono arrivati nella stessa Trieste da ben 64 paesi diversi. Un’ulteriore tassello nel meccanismo di scambi internazionali  in particolare tra giovani, che di per se è un forte catalizzatore di “pace”.

Nella seconda parte del Forum ci sono state alcune “testimonianze” sul tema del Convegno e cioè di chi opera sulla scena del sapere internazionale e si confronta con i problemi della cooperazione sia scientifica-tecnologica , sia didattica che politico-sociale.

Il nostro socio prof. Carlo Bruschi ha illustrato natura e scopi dell’ICGEB di Trieste, parte dell’Istituzione mondiale che si occupa dello studio delle biotecnologie e delle tecniche d’ingegneria genetica con sedi anche a New Delhi e Cape Town. Operando nell’ambito delle Nazioni Unite con indirizzi rivolti a servizio della medicina e dell’agricoltura in particolare per i Paesi in via di Sviluppo ,è  nato nel 1987 ed  ha 63 paesi membri e 40 Centri affiliati . Ricerca, formazione e servizi sono il campo di lavoro del Centro, che da lavoro, nelle sue tre componenti , a 500 persone. L’ICGEB ha acquisito un ruolo importante nelle questioni che riguardano la biosicurezza e l’uso ecosostenibile delle biotecnologie. Collabora ad assicurare l’applicazione dell’Articolo X della Convenzione per la messa al bando delle armi biologiche (BWC), che riguarda l’uso pacifico delle biotecnologie e la costituzione di programmi di cooperazione internazionale. Con l’ICGEBnet mette a disposizione  gratuitamente  tutte le principali banche dati internazionali specifiche nonché i programmi necessari per la loro analisi. Tali banche dati, aggiornate quotidianamente, sono disponibili alla comunità scientifica internazionale . La Sede triestina  organizza a Trieste un Dottorato Internazionale in Genetica Molecolare e molte altre forme di istruzione e didattica, accanto ai programmi di ricerca che sono state nei settori  delle –Biotecnologia- Immunologia – Biomedicina  Malattie infettive – Biologia computazionale-Biotecnologia delle piante  . Dall’inizio, ben 404.

Il sinologo  dr.Adriano Madaro, giornalista e scrittore, ha portato un contributo originale sulle vicende tibetane più recenti spesso sconosciute e che il superamento del segreto di stato cinquantennale anche  in Cina possono essere esaminate ora su importanti documenti. Sembra così ora ribaltarsi la nozione occidentale che la Cina abbia invaso e conquistato un Tibet indipendente. In realtà lo stesso Dalhai Lama , che recentemente ha rinunciato al suo ruolo politico mantenendo solo quello religioso, ha avuto importanti ruoli nella Cina comunista negli anni ’60 del ‘900 e dal punto di vista geopolitico la contesa fu in realtà fra GranBretagna (dall’India) e Cina  , considerando il Tibet una regione più che una Nazione. Non esiste carta geografica, pare, in cui il Tibet non sia classificato “Cina”. Certo la repressione e la “guerra” fra monaci e soldati cinesi ci fu e per molti l’area è occupata dai cinesi . Ma forse l’immagine più consona è quella di una regione etnicamente autonoma e culturalmente molto caratterizzata che deve trovare con e nella Cina la giusta forma politica di protezione della sua minoranza tra i cinesi.

Non poteva mancare la testimonianza dell’ UWC cioè del Collegio del Mondo Unito “Adriatico” portata dal Rettore Dr. Michael Antony Price con un gruppo di studenti vestiti negli abiti tradizionali dei loro stati di provenienza. Il Collegio infatti è un’istituzione che sviluppa attraverso l’istruzione media superiore dei giovani di tanti paesi , nel modo migliore il superamento di ogni barriera linguistica , culturale, etnica, sociale, economico fra i ragazzi che quindi acquisiscono un background che più favorevole ad atteggiamenti pacifici non potrebbe essere.

Dopo un intervento del sig. Luigi Soini, Direttore della Cantina Sociale di Cormòns, Produttori del Vino della Pace sul tema “Vino della pace, convivenza dei diversi ” i lavori sono stati conclusi dal Governatore Perolo, dal sindaco di Aquileia Prof. Alviano Scarel (che ha illustrato la manifestazione conclusiva del Forum cioè il concerto del giorno dopo in Basilica ad Aquileia ) e dal soddisfattissimo nostro Presidente Alide Dovier.