E’ stato Giorgio Brandolin Presidente regionale CONI a trattare il 15 novembre questo interessante tema. Presentato dal Presidente cui lo lega lunga amicizia , dal ricco curriculum professionale ( è ingegnere) e politico (è stato deputato nella Legislatura 2013-2018) , dal passato calcistico (fino all’Udinese) per 9 anni Presidente della Provincia di Gorizia, Brandolin ha aperto molte finestre sul mondo dello sport non giocato, cioè sul supporto di Associazioni, Federazioni, Circoli che costituiscono la struttura indispensabile per i giovani ,soprattutto ( poi vengono – per pochi- le grandi Società sportive), per praticare una qualunque disciplina sportiva.
IL CONI , di cui Brandolin è Presidente del Consiglio Direttivo della nostra Regione , guida, dirige, finanzia ed organizza tutte le attività sportive non professionistiche. Nato nel giugno 1914 come parte del Comitato Olimpico Internazionale, con lo scopo di curare l’organizzazione e il potenziamento dello sport italiano attraverso le federazioni nazionali sportive e in particolare la preparazione degli atleti al fine di consentirne la partecipazione ai giochi olimpici; altro importante obiettivo del CONI è la promozione dello sport nazionale. Ente pubblico non economico, posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è la confederazione delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate. Ma l’oratore è entrato subito nel vivo, con notizie freschissime portate da recenti riunioni a Roma.
Il nuovo governo entra dritto nello sport, ha riferito con franchezza Brandolin Lo fa con la riforma contenuta nella bozza della legge di Bilancio, che riduce le prerogative del Coni alla sfera della preparazione olimpica e crea la società «Sport e Salute S.p.A.», con dirigenti e consiglio di amministrazione nominato dal Governo, come nuovo centro del sistema sportivo italiano. Una rivoluzione che Malagò (attuale Presidente nazionale del CONI) non ritiene Di fatto, la novità cosa comporterà anche a livello locale? Intenzione del Governo sarebbe di ridurre il ruolo del Coni. Da Trieste o dal Friuli è un po’ difficile capire qual’è la situazione a Roma, ma appare una volontà di un ridimensionamento del ruolo del Coni facendo gestire al Governo i fondi che la stessa finanziaria mette da alcuni anni a disposizione del mondo dello sport invece che farlo gestire dal Coni. Molti cambiamenti sono da fare per aggiornare anche il CONI rispetto alla nuova società. Principio cardine è però l’autonomia dello sport rispetto alla politica partitica . La paura è che questo venga a cambiare, al di là di chi governa oggi.
Il Coni sarebbe sicuramente depotenziato. Non si capisce chi farebbe ciò che fa oggi il Coni cui resterebbe solo la gestione della preparazione olimpica, della preparazione della spedizione olimpica, quindi tutto ciò che ha a che fare con le Olimpiadi. Quindi un compito che hanno tutti i comitati olimpici nel mondo. L’Italia è stata una anomalia da questo punto di vista.
Nel senso che, al contrario di quanto avviene in altri stati (vedi i College anglosassoni che fanno l’attività sportiva), dal fascismo in poi, è stato deputato il Coni a gestire tutta l’attività sportiva, promozionale, organizzativa, di coordinamento, nella giustizia sportiva, nella medicina sportiva, nella legislazione sportiva. Il Coni aveva e ha un compito che in altri stati è deputato ad altri.
Ha proseguito : oggi il bilancio del Coni regionale per l’80% è composto da quanto viene dato dal territorio, la Regione in primis, le fondazioni Casse di Risparmio, alcuni privati, le amministrazioni comunali. Per quanto riguarda i prossimi anni non cambierà niente nella attività CONI regionale perchè le risorse vengono reperite sul territorio e non arrivano da Roma.
Sono state messe in salvaguardia le Federazioni creando le 4 case dello sport provinciale: una a Trieste, una a Gorizia, quella bellissima che si sta ampliando a Udine e quella di Pordenone. Lì le federazioni provinciali hanno la loro casa. Così l’organizzazione sportiva capillare è messa in sicurezza. Ciò che tiene in piedi il movimento sportivo sono le 114mila società sportive in Italia, le 3200 in Friuli Venezia Giulia.
Nella sua lunga militanza alla direzione di Associazioni sportive (a Ronchi dei Legionari) ha maturato idee chiare ha concluso Brandolin. Bisogna innanzitutto definire molto bene ciò che è l’attività sportiva e ciò che è l’attività professionale. Attualmente fanno parte del Coni le federazioni, gli enti di promozione, le discipline associate. Uno si inventa uno sport, fa la federazione, entra dentro nel Coni. Abbiamo quasi 400 discipline riconosciute. E poi definire ciò che è l’attività sportiva e ciò che è attività ludico-ricreativa, pensare bene il rapporto tra l’attività professionistica, come il calcio , alla Lega di serie A, al Basket, e tutto ciò che è il movimento sportivo di base. Ed ha citato ad esempio la Federcalcio dove i dilettanti rappresentano il 36% delle quote della Federazione ma i soldi stanno nella Lega di serie A. Far finta che non esistessero queste difficoltà è stato un errore. Si dice che la Lega di serie A vorrebbe uscire dalla Federazione e dal Coni, e forse è anche giusto così. “Eravamo noi, movimento dello sport, che dovevamo pensare a questa riforma, non subirla. Adesso invece il Governo vuol metter mano e far sì che le Federazioni vadano con il cappello in mano a chiedere soldi al Governo. Questa è la verità”.
Il relatore ha quindi concluso la schietta ed appassionata conversazione con una considerazione molto positiva : “Lo sport nella nostra regione è fortunatamente una pratica diffusa, un grande fattore di coesione sociale e inoltre ci regala molte soddisfazioni anche a livello internazionale: possiamo essere orgogliosi”. Il relatore ha quindi concluso la schietta ed appassionata conversazione con una considerazione molto positiva : “Lo sport nella nostra regione è fortunatamente una pratica diffusa, un grande fattore di coesione sociale e inoltre ci regala molte soddisfazioni anche a livello internazionale: possiamo essere orgogliosi”.
Ed ha citato il recente successo della manifestazione Trofeo delle Dolomiti ad Alleghe e Falcade.