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Donata Vianelli: Gli studenti universitari versi il loro futuro

Donata VianelliDurante il caminetto del 19 marzo, la prof.ssa Donata Vianelli dell’Università di Trieste, docente di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali e delegata del Rettore proprio per l’Orientamento in Entrata e in Uscita – Job Placement, ha svolto una relazione dal titolo ”Laurea e orientamento al lavoro: problematiche e opportunità in Friuli Venezia Giulia”.

Nel corso della conferenza ha fatto un panorama di dati a livello regionale (quindi anche dell’Università di Udine) ed ha inquadrato questo percorso, che sempre più impegna gli Atenei, per le aree delle principali discipline e sbocchi lavorativi: Area sanitaria (Medicina e Chirurgia e Farmacia), Area scientifica (Matematica, Fisica, Biologia, Chimica, Biotecnologia, Ingegneria), Area sociale (Giurisprudenza, Scienze Politiche, Psicologia ed Economia, Scienze della comunicazione e del Servizio sociale) ed Area umanistica (Scienze della Formazione, Lettere e Filosofia e Scuola Interpreti).

Premesso che il tasso d’occupazione per titolo di studio in Regione è tra i più alti d’Italia anche se nel quinquennio 2007-2013 è decrescente peri maschi (dal 75,2 al 70,7 %) ma costante per le femmine ( circa 55,5 %) e che sale per i laureati (dati 2013) maschi al 84,6 % (60,9% se solo con lic. Media) e femmine al 74,2% (40,2 % se solo con lic. Media).L’oratrice s’è soffermata sull’evoluzione della struttura d’insegnamento universitario negli ultimi anni .

Rispetto il Vecchio Ordinamento, con le lauree triennali e magistrali si è notevolmente ridotto il numero di fuori corso, i Laureati triennali si laureano in genere entro il quarto anno, i Laureati magistrali tra il secondo e il terzo anno mentre l’abbandono è molto elevato nelle triennali, meno nelle magistrali. Quanto agli sbocchi lavorativi dei laureati nel Friuli Venezia Giulia, i dipartimenti che presentano percentuali superiori al 77% di occupati in professioni con alte qualifiche sono quelli di scienze mediche, scienze chimiche e farmaceutiche, ingegneria, studi umanistici e scienze economiche. Valori più bassi (49,9 e 44,3% rispettivamente) per i dipartimenti di scienze politiche e sociali e di scienze giuridiche, del linguaggio, dell’interpretazione e della traduzione. Il tempo di attesa per il primo contratto di lavoro si riduce molto per i laureati magistrali, ad eccezione di quelli delle discipline sanitarie. Infine per gli scienziati sociali e gli ingegneri il primo contratto si ottiene in media dopo circa quattro mesi, mentre per le altre discipline i tempi si allungano, ma rimangono in media intorno all’anno.

Dall’ultima indagine ALMAMATER sulle università italiane Trieste ed Udine rispettivamente si collocano al 4° e 6° per tasso d’occupazione, al 2° e 5° per stipendio medio netto e 2° ed 8° per stabilità del lavoro stesso. Dati consolanti quindi per gli studenti regionali.

Per orientare al lavoro i futuri laureati gli strumenti messi in atto sono molteplici : Spazi dedicati,Career days negli Atenei regionali, Servizi alle aziende per job offer/employer branding, Eventi/Incontri con le aziende,Ricerche mirate per le aziende, Database mail per target – Mail Up o Database delle imprese, Protocolli con aziende per collegare l’orientamento in entrata (scelta del percorso di laurea nelle scuole superiori) all’orientamento in uscita, Progetti speciali, Contratti di apprendistato.

Un enorme lavoro che fino a pochi anni fa non esisteva e che impegna molto le strutture dell’Ateneo anche per farlo conoscere agli studenti in modo che la domanda “ed adesso cosa farò? Dove andrò a lavorare? “, non avvenga il giorno dopo la laurea ma venga posta molto per tempo. Si giunge alla gestione del PIPOL (un fondo di garanzia giovani della Regione FVG ) e cioè al “Piano Integrato di Politiche per l’Occupazione e per il Lavoro”, che vede in sinergia le UNITS e UNIUD in collaborazione con i CPI (Centri per l’Impiego), si rivolge ai Laureati fino ai 29 anni, opera una selezione per concedere contributi per Master in Regione e all’estero (UE) e tirocini in Italia e all’estero (UE).

I numeri sono preoccupanti ( e segnalano l’attuale disagio nel trovar lavoro per i giovani) : 18.834 (dati aggiornati al 18 marzo 2015), convocati 13.905, presentati e contratti sottoscritti 9213. Ma che hanno attivato una delle azioni (master, apprendistato etc.) solo circa 1.500 persone. La ristrettezza delle risorse insomma ancora una volta crea attese insoddisfatte. Il Contratto di apprendistato è un contratto speciale con finalità formative per giovani fino a 30 anni di età: al suo interno convivono un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e un rapporto con finalità formative a tempo determinato (laurea, dottorato, Master, ecc. ) ed è un contratto che non si può risolvere durante il periodo di formazione in assenza di una giusta causa o di un giustificato motivo. Si può risolvere alla fine del periodo formativo, ma con alcune importanti deroghe e regole speciali attinenti all’orario, all’inquadramento, alla retribuzione e agli obblighi formativi.

I vantaggi per l’azienda sono sgravi contributivi, retributivi, contributi. Il vantaggio per lo studente è la stabilizzazione nel medio periodo e la possibilità di avere un contratto a tempo indeterminato alla fine del percorso formativo.

La prof.ssa Vianelli s’è soffermata alla fine sulle criticità del sistema. Ci sono molte se non ostilità quanto meno scarse considerazioni. Del mondo accademico che porta a bassi investimenti nel servizio da parte dei Dipartimenti con conseguente scarsa integrazione fra questi ultimi e l’Ateneo cioè tra centro e periferia. L’ancora insufficiente considerazione del corpo docente insomma e la scarsa progettualità integrata è parallela all’abitudine delle Aziende a non sviluppare rapporti complessi con l’Università prevalendo l’abitudine del progetto “ad hoc” con il singolo Dipartimento se non professore. Per riportare la questione alla vera centralità, cioè quella dell’obiettivo di creare una nuova cultura dove il laureato è al centro dell’attenzione delle Aziende e dell’insegnamento finalizzato al mondo del lavoro , occorre ancora lavorare molto per vincere la scarsa proattività degli studenti, migliorare le relazioni con le aziende, individuare tempestivamente le lauree richieste e dare ai tirocini ( ed al loro numero) quel vero senso di opportunità che oggi si frena dinanzi alla disillusione delle poche risorse. L’interessante serata dopo varie domande sull’individuazione delle Aziende disponibili, sul ruolo dell’informazione anticipata nelle scuole superiori, sul bacino extraregionale dei master e contratti di formazione s’è conclusa con la simpatica disponibilità personale della prof.sse Vianelli alla curiosità di tanti soci e signore legati al mondo accademico e quindi da lei conosciuti.