I relatori al nostro Club sono sempre interessanti non solo per l’argomento che trattano ma anche, a modo loro, per la personalità umana che dimostrano. Il 26 luglio in una bella riunione presso un agriturismo dalla lunga tradizione nel Carso triestino su un argomento di forte impatto sociale ( lo sport per i non vedenti) Paolo Tavan con la semplicità degli sportivi di montagna e di chi fa del bene come respira, ci ha portato nel mondo straordinario di chi scia senza vedere.
Le immagini più che le parole hanno stupefatto sia per i risultati (discese e slalom da campioni) sia par la tecnica che consiste nella sciata “in coppia” con un istruttore guida che precede il non (o ipo) vedente che percependo i movimenti del compagno che lo precede , curva, frena, accelera come un qualunque discesista. Anni di passione e dedizione hanno permesso al Tavan di istruire giovani così bravi da partecipare a campionati mondiali di questa specialità con grandi successi personali e di squadra. E di assumere importanti ruoli nella Federazioni tanto da essere chiamato alla organizzazione di queste competizioni, ultima quella a Tarvisio. Anche per altre gravi disabilità vi sono soluzioni come per i paraplegici che con slitte speciali monosci e non facile istruzione riescono a sciare da soli e competere. Interessanti spiegazioni sulle diverse tecniche dei non vedenti rispetto gli ipovedenti ( cioè con un po’ di visione angolata), sulle regole di gara (dove comunque si provvede a bendare gli atleti), sulla totale indifferenza delle istituzioni verso i costi di tali discipline che devono contare solo su sponsor. Fra le tante un’immagine ha colpito di più : il giovane atleta attrezzato come qualunque altro sciatore ma col casco la cui visiera era ….tutta dipinta ad oscurare una vista ….che non c’è.