Piccolo manuale per la Rotary Foundation

Così ha titolato la sua conferenza Piero Taccheo, chiamato a ricordare i principi della fondazione ed aggiornare i soci sulla sua operatività nella riunione del 30 novembre . Se i soci nel nostro Club già contribuiscono con circa 60 €/anno ai fondi del Rotary International quest’ultimo ha posto l’obiettivo di 100 USD/anno per ognuno dei soci al mondo, il che fa una bella cifra annuale , di 125.000.000 USD cui si aggiungono donazioni, interessi finanziari, il meccanismo di raddoppio (per la Polio Plus) di Bill Gates che mette tanto quanto i Rotary riescono a raccogliere ogni anno per questo progetto cardine del servire rotariano. Detratti i grandi investimenti appunto per Polio Plus (35% degli investimenti totali) ma pure per tutti i programmi per giovani, interventi di emergenza calamità naturali, formazione professionale etc rimane una consistente cifra annuale sul milione di USD. Essa va per i Grant, ossia per i progetti diretti dei Club in gruppo, attraverso i Distretti, o dei Distretti. Circa 1.100 progetti l’anno: che mediamente vuol dire per i 35.000 Clubs al mondo progetti da 100.000 USD . Tanti soldi per (pochi) grossi progetti. Infatti la capacità complessiva dei rotariani di attivare le (buone) idee secondo le tradizionali vie di azione del servire ma per progetti internazionali o comunque non del loro territorio è scarsa. Il perché va ricercato sicuramente nella (apparente ma non tanto) difficoltà delle procedure molto rigide e complesse con le quali vengono erogati i fondi e controllata la spesa. Se un’idea è buona e segue i principi tecnico-etici che selezionano le domande ad Evanstone , se si è trovato un Club referente nella lontana località che esprime un bisogno , se si è passati attraverso il Distretto ( che da poco ha un proprio gruppo di esperti dedicati a questo) , se si ha la pazienza di cimentarsi con i mitici moduli della Rotary Foundation ebbene è quasi certo che il progetto sarà finanziato. A Grant internazionali (le cosiddette sovvenzioni globali) che devono dare risultati durevoli nel tempo oggi ci sono i Grant distrettuali cioè fondi che direttamente dalla R.F. vanno ai Distretti che ogni anno con bando sollecitano i Club a proposte congiunte e cofinanziate non locali ma sul territorio distrettuale. I Distretti infine attivano specifici progetti ( e sovvenzioni predefinite) come borse di studio annuali per i giovani neolaureati o service a favore dei disabili come il nostro con Ancarano e Albarella. Ai fondi distrettuali contribuisce anche (in Italia) la destinazione del 5/oo che i soci fanno alla Onlus Distrettuale che negli anni ha avuto la possibilità di alimentare progetti di Club con cifre importanti ( per il 2060 si è passati dai 51.000 € del 2006 ai 117.000 € del 2014). Onlus preziosa perché permette ai Club di raccogliere le sponsorizzazioni locali per i suoi progetti sul proprio territorio fornendo ai privati donatori la ricevuta fiscale detraibile che il Club non può fare. A fronte di queste entrate la Onlus , caso per caso, paga direttamente i fornitori per la realizzazione del progetto di Club. Formula vincente, anche questa non ancora ben utilizzata dai club. In conclusione il messaggio è che la Rotary Foundation aspetta solo i soci: i bisogni sono tanti, ognuno di noi ne conosce o può conoscerli attivandosi con i propri rapporti di lavoro o di amicizia . Ed è diritto-dovere di tutti i soci utilizzare di questi nostri contributi . Le idee non mancano e dedicarsi a questa attività è un service nel service.

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