OqS è l’acronimo di una Onlus triestina, guidata dal giovane Marco Tortul, che da oltre dieci anni ormai sperimenta un approccio del tutto nuovo per integrare o meglio sviluppare la personalità dei disabili down.
Rivoluzione copernicana dunque quella che è stata illustrata al Caminetto del Club il 12 marzo in quanto la disabilità esce, con il lavoro e le proposte di questa Associazione di Promozione Sociale, dallo schema di fornire assistenza in relazione alla patologia per passare a quello di accompagnare lo sviluppo della personalità, della presa di coscienza delle proprie capacità psicofisiche in relazione alla vita quotidiana e del lavoro di uomini e donne down.
Imparare uno dall’altro (non eseguire ciò che vuole un programma predefinito da altri) ed estrarre la propria creatività ai fini di applicarla ad attività ludiche ma anche produttive (e non subire il limite di incarichi predefiniti in ambienti predefiniti).
Tutto ciò attraverso gruppi famiglia (in due appartamenti affittati a Trieste per ora) di soli down che per tutta la settimana si autogestiscono coordinando le necessità della vita quotidiana in casa e fuori casa. Tanto da avere a fianco dei compagni-amici di supporto (gli operatori sociali) che non sono i custodi della loro vita: non hanno ad esempio le chiavi di casa proprio perché sono degli amici delle persone e del gruppo e non i tradizionali assistenti-mediatori fra famiglie e disabili. E questi ultimi ritornano in famiglia per il weekend.
Altro esempio certamente innovativo e dal grande significato educativo è l’attività prevalente e cioè quella teatrale (che ha forgiato l’iniziativa) nella quale si arriva al copione (e non si parte da esso) descrivendo ed utilizzando le autonome libere espressività corporee e vocali dei disabili. Si capisce così perché questa interessante, nuova, coinvolgente ed emozionante iniziativa si descriva con “non serve essere né esperti né inesperti, né professionisti né alle prime armi, né abili né disabili, né appassionati né curiosi, né bambini, né giovani né anziani, né forti né deboli, basta essere esseri umani.”
Nel dicembre 2010 l’Associazione ha ricevuto una Menzione Speciale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le Politiche della Famiglia per il Premio “Amico della Famiglia 2009” con il progetto “La vita che vorrei”.
L’argomento della serata forse non sarebbe stato percepito completamente nel suo rivoluzionario fascino senza la presenza di una persona del gruppo, Lina, che ha relazionato assieme a Marco sulla (nuova) vita di questi disabili apertasi grazie a “Oltre quella sedia”.
Nuova non solo per la crescita e sviluppo dei rapporti interpersonali, delle proprie capacità nascoste, della occasione di coinvolgimento sociale fino alle prospettive di lavoro retribuito.
Nuova per la potenzialità, che Lina ha personalmente illustrato, di far emergere, discutere, trattare e risolvere le proprie esigenze e problematiche umane, psicologiche, sentimentali. Come tutti noi. Forgiando quindi il proprio carattere come la propria personalità umana. Compresa anche la trattazione delle proprie paure tanto da parlarne davanti a sconosciuti con una consapevolezza che non so in quanti ne sarebbero stati capaci. Molte le domande sulle prospettive di lavoro per i gruppi e sul futuro della (vivacissima) associazione.
Il settore della ristorazione innanzitutto (già perseguita con successo da altri, come in un noto ristorante romano come ha ricordato Carlo, promotore della serata) e che ha avuto un primo esempio recente con un catering fornito all’Area di Ricerca e nel quale il momento più emozionante è stato la consegna ai singoli cuochi-camerieri del gruppo di down del compenso in moneta sonante. E poi quello del teatro che ogni anno li vede impegnati al Teatro Miela di Trieste ma che già ha esperienze altrove in Regione e fuori (Udine, Gorizia, Cividale, Treviso, Rovigo, Ostuni). Per il futuro, viste le crescenti richieste di famiglie,” Oltre quella Sedia” pensa ad un terzo appartamento, a potenziare l’attività presso le scuole, sul territorio con manifestazioni che coinvolgano i cittadini e naturalmente quella teatrale. Bravi tutti ed auguri sinceri.