Giovedì 17 gennaio è stato dedicato un Caminetto alla Sanità ed alle sue prospettive con particolare riferimento alla nostra Regione. Oratore il socio Claudio Rieppi , che regge ora la direzione Sanitaria della clinica “Città di Udine”, il quale ha esposto luci ed ombre della sanità pubblica.
In Italia tutti i cittadini hanno diritto ad accedere ai servizi sanitari gratuitamente (articolo 23 della Costituzione).
Questo diritto sarà sostenibile in futuro? La domanda nasce spontanea quando si parla di revisione della spesa dello Stato (spending review), conseguenza del mostruoso debito pubblico e dell’impegno dello Stato italiano in sede europea di contenere.
Infatti la sanità costituisce la seconda voce di spesa (8% circa del PIL) dopo la Previdenza. Ed è bene ricordare che, prima delle dimissioni, il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha detto che sarebbe stato necessario rivedere la spesa sanitaria che, di anno in anno, continua ad aumentare.
Perché i costi sanitari aumentano? Le ragioni sono diverse ma senza dubbio l’aumento dell’età media ne è il primo determinante. Si può risparmiare? Certamente, ma purtroppo i meccanismi di scelta dei manager (nominati e controllati dai politici) impediscono ogni tentativo serio di riorganizzazione . E poi ci sono gli sprechi e l’incapacità cronica di diverse Regioni (Lazio, Campania e Sicilia ecc.) a controllare la spesa e fornire servizi di qualità. Che fare?
Purtroppo I temi della Sanità non sono stati dibattuti in questa campagna elettorale e quindi, che vinca la Sinistra o la Destra, non sappiamo molto di quello che ci aspetta. Ma c’è una sola certezza: vi saranno delle misure che avranno lo scopo di ridurre la spesa, considerati I vincoli di bilancio dello Stato. E’ quindi preferibile modificare la domanda: si può risparmiare senza incidere sul principio della gratuità del servizio a tutti i cittadini? La risposta è affermativa ma ciò richiede idee chiare, autorevolezza, capacità di prendere decisioni impopolari.
Sarà impossibile continuare a garantire tutto gratis a tutti ed è probabile che i più ricchi siano chiamati a pagare (di più) o servizi (ticket, franchigie, assicurazioni…)
E la nostra Regione? Negli anni ’90 era all’avanguardia e fu approvata una Legge che razionalizzava i servizi sanitari (ospedali, aziende sanitarie). Ora quella Legge è stata rivista: di fatto l’Azienda sanitaria isontina e triestina diverranno una sola azienda e poi diminuiranno i Distretti. Basterà? Senza dubbio alcuno, no: troppo timidi gli interventi sulle spese strutturali ed il personale. In una Regione di poco più di un milione di abitanti, un sobborgo di una grande città, 3 grandi ospedali (aziende ospedaliere), 2 Facoltà di Medicina, 3 IRCCS e 6 ospedali sono tanti, troppi per non guardare al futuro con preoccupazione. “Spero solo che la ricetta, ancora una volta non sia quella di aumentare le tasse” ha concluso l’oratore.

Il Presidente dell’Associazione “Gli Invisibili”, Paolo Zuccon, riceve un contributo dalle mani del Vicepresidente, Marino Boscarol
La serata è stata occasione anche per la consegna di un contributo del Club all’Associazione di Monfalcone “Gli Invisibili” che si occupa delle famiglie povere nascoste, ovvero quelle famiglie che prima dell’inizio della crisi non avevano problemi economici, ma che oggi, a causa della perdita del lavoro o di altri motivi legati alla crisi, non riescono a sopravvivere, ma hanno una dignità così forte che non chiedono aiuto a nessuno. L’Associazione, presieduta dal Presidente Paolo Zuccon, grazie alle informazioni provenienti, solitamente dai Parroci, cerca di aiutare concretamente queste famiglie sfortunate.